MONTE SEGURET 2910 m (Valle Susa)

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Salbertrand, Domenica 11 Ottobre 2020 – Monte Seguret 2910 m

Oggi è proprio una bella giornata, un po’ fredda ma il cielo promette bene.

monte seguret
Monte Seguret (2910 m) VALLE SUSA

Decidiamo di ritornare sul Monte Seguret (2910 m), un ambiente particolare, con grotte, gallerie artificiali e, a causa di fenomeni erosivi, grandi torrioni: merita di esser visitato… e poi è stata posata una nuova croce che non abbiamo ancora visto.

La strada che da Salbertrand porta al Pramand è aperta; la galleria dei Saraceni è stata sistemata…raggiungiamo quindi i ruderi della caserma poco dopo la galleria.

Percorriamo il tratto erboso che termina nel piccolo pianoro dove vi era una caserma con una torretta che pensiamo fosse un osservatorio.
Proseguiamo puntando verso la cima del Vallonnetto per poi piegare decisamente verso destra per raggiungere il colle dell’ Argentera.

Alle nostre spalle vediamo tutto il vallone attraversato e sotto di noi l’abitato di Salbertrand. Iniziamo a percorre la facile cresta che ci condurrà alla cima del Monte Seguret.

cima Monte Seguret 2910 m
cima Monte Seguret

Si intravede la nuova croce: molto bella, alta circa 3 metri. Siamo in cima: sullo sfondo la Barre des Ecrins, il Pic de Rochebrune e più vicino, ad esempio, vediamo il Monte Chaberton con la sua caratteristica cannoniera.
Qualche foto, il vento inizia a soffiare forte, è meglio iniziare a scendere, puntando il piccolo lago che si incontra se si facesse il sentiero estivo per la cima del Vallonetto.


Il laghetto è un po’ ghiacciato … l’inverno è alle porte.

Questa escursione, che non presenta particolari difficoltà, a noi piace molto: soprattutto in questa stagione i colori autunnali danno un tocco particolare e, solitamente, non è molto frequentata.

Ripercorriamo a ritroso il percorso d’andata raggiungendo la nostra auto nei pressi della galleria.

Cima Roudel 2993 m: prima neve in Valle Lunga

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Valle Lunga
Valle Lunga

Domenica 4 ottobre decidiamo di recarci in Valle Lunga, una valle laterale della più nota Valle Argentera, poco distante da Sestriere per salire la cima Roudel (2993 m).
La Valle Lunga, a dispetto del proprio nome, non è cosi…lunga; circondata da molte cime alte poco meno di 3000 metri è piuttosto isolata e circoscritta.
L’escursione domenicale ha avuto inizio poco sotto l’Alpe Plane, dove lasciata l’auto al parcheggio Monterosso, percorriamo la strada che si inerpica fino a raggiungere l’alpeggio e prosegue sul lato destro orografico.
La strada “sparisce” nei pascoli, si segue il corso del torrente fino a circa 2500 metri per poi puntare decisamente verso la cima.

Cima Roudel 2993 m

La neve caduta durante la notte, che aveva reso il paesaggio incantato, diventa più abbondante; man mano che la quota sale aumenta il vento e i cumuli di neve iniziano a farci sprofondare nel terreno rendendo il cammino un po’ faticoso.
La cima Roudel è di fronte a noi, anche se le nuvole talvolta la nascondono.

Risaliamo un primo tratto di pietraia, ora incrostato dalla neve. Raggiungiamo un grosso masso che ci ripara dal vento sempre più intenso: occorre mettere i ramponi, il terreno è ghiacciato. La cima è sopra di noi, intravvediamo il palo che indica il nostro punto d’arrivo. Ancora un piccolo sforzo e siamo in cima.
Panorama…zero!! Le nuvole sempre più grigie ci inducono a scendere.

Valle Lunga prima neve

Il ritorno, dopo un primo tratto veramente ventoso migliora; poco più a valle inizia a nevicare ma è solo per qualche istante. Imbocchiamo nuovamente la strada sterrata che ci riporta alla nostra auto.

Dente meridionale d’Ambin…una cavalcata in Val Susa

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Denti d'Ambin

Qualche giorno fa abbiamo deciso di provare a scalare il Dente Meridionale d’Ambin, una montagna un po’ dimentica.


Staremo due giorni immersi nella natura: il primo giorno, raggiungendo la zona del Lago dell’Agnello, nelle vicinanze del Rifugio Vaccarone; il secondo giorno salendo al Dente.

Lasciata la nostra auto a Grange della Valle percorriamo il marcato sentiero che porta al Passo Clopaca e, in circa 3 ore e 30 siamo nelle vicinanze del Rifugio Vaccarone.

Piazziamo la nostra tendina: il vento inizia a soffiare un po’ insistentemente; con un po’ di pietre circondiamo il nostro bivacco per la notte…meglio non rischiare di trovarci in piena notte con la tenda smontata.
La nottata trascorre tranquilla, gli unici nostri vicini sono un branco abbastanza numeroso di stambecchi, per nulla intimoriti dalla nostra presenza.
Con le prime luci dell’alba decidiamo di prepararci a salire al Dente: raggiungiamo la base del canale innevato del Gros Mutet: la neve è abbastanza dura e in poco tempo raggiungiamo il colletto.

Una piccola colazione con una barretta e riprendiamo a camminare, raggiungiamo la cima del Gran Toasso ed il Nodo di confine.

Il Dente è sempre più vicino: siamo finalmente alla sua base; ora occorre preparare l’attrezzatura per scalare il salto: con un po’ di impegno e con grande soddisfazione scaliamo i primi due tiri, raggiungiamo una cengia, individuiamo il passaggio migliore e conquistiamo la cima: GRANDE SODDISFAZIONE!

Qualche foto di rito e ripercorriamo a ritroso il percorso, raggiungiamo la sosta attrezzata e con un paio di doppie siamo al colletto.
Ripartiamo, sapendo che il percorso non sarà breve: il canale del Gros Mutet non vorremmo però ripercorrerlo: siamo nelle prime ore del pomeriggio e certamente la neve sarà molle.

Decidiamo quindi di fare la cresta e raggiungere la cima della Rocca d’Ambin, la più alta del gruppo con i suoi 3378 m.
La discesa passa attraverso un ripido e difficoltoso canalino di sfasciumi, una pietraia, un ulteriore piccolo nevaio ripido ed infine il colle dell’Agnello: da qui è tutta discesa su buon sentiero fino alla nostra tenda, poco sotto il Lago dell’Agnello.

La nostra cavalcata è terminata…è stata un po’ più lunga del previsto; la nostra tendina è ancora montata, un po’ di cibo lo abbiamo ancora, i nostri “amici” stambecchi sono tornati…rimaniamo anche questa notte lì, la mattina seguente scenderemo a valle.