Cascate di ghiaccio: Les Nains des Ravines (FOURNEL)

Written by Team divisionesvago.it. Posted in News


Venerdì 21 Febbraio decidiamo di andare nel vallone di Fournel, vicino a L’Argentière la Bessèe, nella zona francese delle Hautes-Alpes per “fare un po’ di ghiaccio”.
In questo vallone vi sono numerosissime cascate di ghiaccio che, malgrado le temperature non proprio invernali, resistono ancora.
Raggiungiamo quindi la località superando il Colle del Monginevro e dirigendoci verso Briancon. Seguiamo la RN94 per Gap, entriamo nel centro abitato di L’Argentiere e percorriamo la strada del Vallon du Fournel. Fortunatamente, malgrado il fondo sia ghiacciato, riusciamo a raggiungere la Salce, il parcheggio più alto.

La cascata che vorremmo scalare è subito visibile: Les Nains des Ravines.

Raggiungiamo la base e attacchiamo la cascata: per il primo tiro usiamo tutta lunghezza delle nostre corde da 60 metri; il ghiaccio in buone condizioni, ci permette di divertirci fin dall’inizio. Fede riparte e chioda anche il secondo tiro: altri 60 metri che si concludono poco distanti da una “grottina” che raggiungiamo dopo un canale nevoso; la neve è portante e con due picche si sale rapidamente. Partiamo per il terzo tiro, scaliamo altri 60 metri, un po’ impegnativi: la verticalità si fa sentire; il ghiaccio si presenta a 85°, bello consistente. Fede come sempre primo di cordata fa sicura… ci siamo! Siamo in cima. Soddisfatti ci concediamo una bella merenda…prepariamo le doppie per la discesa.


Due calate e siamo nuovamente alla “grottina”: decidiamo di imboccare un tratto nevoso che ci porta ad una sosta: Fede, sicuro, decide che dobbiamo arrivare ad un masso: si ricorda che tempo fa aveva già fatto questa scalata e lì c’era una sosta su cui calarci per raggiungere la base dove avevamo lasciato un po’ di materiale: perfetto! E’ tutto corretto: sosta, calata, zaini e recupero materiale: bravo Fede. Ora non ci rimane che seguire le nostre tracce che in breve ci riportano al parcheggio.
Bella giornata, ambiente magico…CIAU!

LES FONTS: una Domenica immersi nella natura…

Written by Team divisionesvago.it. Posted in News

Les Fonts

Lo sci di fondo è sicuramente un’attività che facilita l’incontro con la natura: spesso i tracciati percorrono strade boschive non molto affollate a differenza delle piste da discesa utilizzate per lo sci alpino.
Tantissime sono ormai le proposte per poter praticare lo sci di fondo anche se alcune rimangono nel cuore per il contesto in cui si sviluppano i tracciati: il “pianoro” di Les Fonts è una di queste località.
Le piste di Les Fonts si trovano a circa tre chilometri dall’abitato di Cervièries, un comune francese di 173 abitanti situato nel dipartimento delle Hautes Alpes nella regione della Provenza-Alpi-Costa Azzurra.
Sorge a 1620 m d’altitudine, ai piedi di alte montagne che segnano il confine tra il Briansonese ed il Queyras e si trova lungo la strada che da Briançon conduce al Colle dell’Izoard, dove vi sono, in località Le Laus altre piste.

Sci di fondo Les Fonts

In effetti una prima particolarità dei tracciati di Les Fonts è che occorre sciare per circa tre chilometri una bella e non ripida strada, esposta al sole, che porta al pianoro dove poi si snodano le piste. Quest’ultime, mai difficili, culminano a 2040 metri al Refuge des Fonts, in inverno chiuso ma con la possibilità di usufruire del locale attrezzato invernale sempre aperto.
Il paesaggio è meraviglioso: cascate di ghiaccio, alpeggi estivi, chiesine…il fiume che solca il centro della valle…insomma tutto molto bello.
La nostra giornata trascorre con la combinazione “cielo azzurro e sole caldo” che rende ancor più gradevole la sciata.
Raggiungiamo il rifugio percorrendo il tracciato che corre sul lato destro della valle caratterizzato da molti sali scendi e, per fortuna, con una buona battitura: giunti a Les Fonts incontriamo altri appassionati che come noi fanno pausa e sorseggiano la freschissima acqua della fontana posta nelle vicinanze del rifugio.

Refuge des fonts inverno

Ripartiamo e decidiamo di compiere un giro ad anello percorrendo la strada estiva che a mezza costa si sviluppa dal lato opposto al nostro percorso d’andata: la prima parte è praticamente tutta in discesa e questo ci permette di gustarci ancor di più il paesaggio non dovendo spingere per progredire.
Raggiungiamo quindi il pianoro e dopo circa 24 chilometri complessivi la nostra auto.

Valle Argentera: cascatone del Boucher e goulotte del Rio Gentira

Written by Team divisionesvago.it. Posted in News

La Valle Argentera costituisce una tappa obbligata per tutti gli amanti dell’arrampicata su ghiaccio. A partire dagli anni ’80 questa bella vallata è stata lo scenario di tante salite su ghiaccio, con protagonista indiscusso Gian Carlo Grassi, originario della Val di Susa e pioniere di questa disciplina. Uno dei suoi capolavori, “L’altro volto del pianeta”, si trova proprio qui insieme a tante altre linee, di tutte le difficoltà, che, nel mese di gennaio appena concluso, erano in buone condizioni, pronte per essere affrontate.

Appuntamento con Fede a Cesana, controllo del materiale e breve tratto di macchina fino all’imbocco della valle. Follow ci assicura che le condizioni sono top ed anche l’avvicinamento è tracciato: come direbbe la pubblicità, “Cosa vuoi di più dalla vita? Un Lucano!

La strada che sale da Pont Terribile è in buone condizioni, si sale comodamente senza ciaspole, anche se intorno la neve è abbondante lungo tutto il percorso. La debole luce invernale inizia a fare capolino, ci scalda un po’, prima di lasciarci quando ci dirigiamo verso l’attacco della prima salita di oggi: Goulotte del Rio Gentira. La breve via è costituita da tre lunghezze, la pendenza non supera mai i 70°, tranne che per un corto salto ghiacciato (80°). La prima salita è stata realizzata “ovviamente” da Gian Carlo Grassi, nel dicembre 1985, insieme con Paolo Angela e Elio Bonfanti. È la prima cascata della stagione ed è una buona partenza per piantare nuovamente le picche nel ghiaccio. La goulotte è un po’ magra, ma la salita può essere effettuata senza difficoltà. Con tre doppie scendiamo alla base, quindi grazie alla tanta neve alla fine del canalone e da lì di nuovo sul sentiero di fondovalle.

Il clima favorevole ci convince a proseguire verso una seconda salita: il cascatone del Boucher, conquistato già nell’inverno 1982 da Perona e Toso. L’attacco è un po’ più lungo e faticoso a causa della pendenza del canale di accesso. La cascata è ben formata e ricca di ghiaccio ed offre diverse linee di salite. Davanti a noi tre ragazzi di Andorra ci precedono, salgono decisi ed appena raggiungono la prima sosta, parte anche Fede. Il primo tiro è lungo circa 55 metri: ad un primo tratto verticale, segue una sezione che si supera con un diagonale verso sinistra, fino a raggiungere la verticale sotto la sosta. Una seconda sezione verticale permette di raggiungere un affioramento roccioso, dove sono presenti due spit e numerosi cordini.

La giornata è stata lunga e la luce diminuisce, decidiamo pertanto di scendere alla base, senza completare la salita: sarà per la prossima volta!

Prima di raggiungere la macchina la strada è ancora lunga, prima il fondovalle, poi la strada innevata fino a Pont Terribile. Prima di concludere la nostra bella giornata la luce è gia finita e le fidate lampade frontali ci riportano al punto di partenza.