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PUNTA CIATAGNERA (Valle del Thures- Valle Argentera)

Written by Team divisionesvago.it. Posted in News

L’escursione di Giovedi 13 giugno ci ha proprio soddisfatti: abbiamo deciso di raggiungere la cima della Punta Ciatagnera (3294 m) vista la presenza di neve ancora abbondante oltre i 2700 metri che ci avrebbe facilitato la percorrenza dell’ultimo tratto del ghiaione sottostante la cima.

Il caldo degli ultimi giorni ha favorito il disgelo e i torrenti si sono gonfiati non poco: non avendo sfruttato il piccolo ponticello nei presso dell’alpeggio ci siamo trovati subito con i piedi in ammollo…pazienza chi inizia bene è a metà dell’opera…

Superiamo quindi il torrente Thures e risaliamo un tratto molto verticale erboso ed in un attimo prendiamo quota: per nostra fortuna, dopo un’oretta di cammino, la pendenza diminuisce e percorriamo un ampio pascolo ricco di una miriade di piccoli ruscelli.

  

La vallata si apre ed iniziamo a scorgere tutte le cime che circondano il vallone Clapiera: Il Monte Pelvo, la punta Clapiera, il Monte Terra Nera, la Punta Merciantaria ed in lontananza le cime degli Ecrins.
Di fronte a noi la nostra meta: calziamo le nostre ciaspole e, come speravamo grazie alla neve “portante” ancora presente,risaliamo un ripido canalone fino al colletto sottostante sia alla Punta Ciatagnera che alla Punta Clapiera Nord.

   

La tentazione di salirle entrambe è forte; il sole bellissimo ma molto caldo ci induce però a sceglierne una sola: la neve tra non molto sarà molle e la discesa risulterebbe difficoltosa.

Raggiungiamo la cima ( quota 3294 m): grande scorcio su tutto l’arco alpino e, con nostra grande sorpresa, troviamo anche il libro di vetta. Il primo “pensiero” è stato scritto nel 1995, l’ultimo nel 2017.

   

Insomma erano due anni che nessuno firmava il libro di vetta: in effetti, vista la totale mancanza di segnavia e tracce di sentiero avevamo anche noi avuto l’impressione che nel periodo “estivo” non fosse una meta molto gettonata.
Peccato, l’escursione vale la pena!! Qualche foto, vento forte…è meglio scendere nella parte terminale del canale per un buon panino.
Così facciamo e ripercorrendo il medesimo itinerario torniamo a valle non prima di esserci nuovamente bagnati per guadare il torrente che, nel frattempo, era diventato ancora più impetuoso.
Alla prossima escursione…

Accesso stradale: Dal’A32 Torino-Bardonecchia, imboccare l’uscita di Oulx Circonvallazione e seguire le indicazioni per Cesana Torinese. Superato il comune della stessa cittadina, proseguire sulla medesima strada sino a pervenire presso Bousson. Da qui piegare a sinistra e salire verso Thuras grazie ad una strada asfaltata in buone condizioni. Proprio sotto la borgata di Thures, lasciare la strada asfaltata per imboccare quella sterrata, che inizia proprio in quel punto. Senza mai abbandonarla sorpassare la borgata di Rhuilles e addentrarsi nella Valle del Thures. Alcuni tornanti stretti e con fondo stradale un po’ sconnesso, permettono di raggiungere Grange di Thures inferiore, dove è possibile posteggiare l’auto in prossimità di un ponte di legno sopra il torrente Thures.

Col des Batailléres (2787 m )

Written by Team divisionesvago.it. Posted in News

Sabato 15 Giugno all’ultimo momento abbiamo dovuto cambiare la nostra meta così decidiamo di salire al Col des Batailléres in Valle Stretta.

Lasciata l’auto nei parcheggi disponibili nelle vicinanze delle Grange di Valle Stretta, superiamo il piccolo abitato e i due rifugi “III Alpini” e “ Re Magi” fino al piano della Fonderia.
Trascuriamo la diramazione di sinistra che ci porterebbe al Maison du Chamois ed attraversiamo il torrente sul Ponte della Fonderia.

Proseguiamo salendo un pendio franoso a cui segue un tratto nel bosco, quindi superata una scarpata rocciosa raggiungiamo il pianoro sovrastante.

   

Il sentiero prosegue per bei pascoli fino ad un pianoro erboso, dove la neve ha lasciato il posto ad una fioritura meravigliosa. Superiamo piccoli corsi d’acqua e riprendiamo l’evidente sentiero che ci permette di giungere al Passo di Valle Stretta, dove la neve è ancora presente negli avvallamenti del terreno.
Qui vi sono le indicazioni per raggiungere il Refuge du Thabor e poco sopra i laghi Margherita (2513 m), con l’imponente Dente della Bissort a sovrastarli.

Calziamo le nostre ciaspole: la neve è ancora abbondante e non molto portante; il Lac Long è ancora tutto ghiacciato. Seguiamo quello che in estate è il tracciato per aggiungere il colle, orientandoci con gli evidenti ometti.

   

Raggiunto il colle, però, saliamo poco sopra e, con il cielo veramente blu, possiamo ammirare un ampio tratto dell’arco alpino.
Scendiamo nuovamente al colle e percorriamo un tratto della facile cresta… è ora di rientrate… ci vorranno circa tre ore e la neve presente è sempre è più molle.
Alla prossima escursione…

   

Cimone di Straolgio

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Lunedi 3 Giugno, dopo una Domenica in Val di Susa che ci ha portato in cima al Blegier, decidiamo di andare in Valle Vigezzo…non la conosciamo molto bene, così decidiamo di addentrarci sopra Malesco, per prendere un po’ di confidenza con questo territorio.

Percorriamo quindi la A26 fino a Gravellona Toce, quindi la SS33 del Sempione fino all’uscita di Masera e infine la SS337 della Valle Vigezzo (La Valle dei Pittori) fino a Malesco. Seguendo la strada per Finero, attraversiamo il paese e, dopo la chiesa, al bivio proseguiamo a destra seguendo la strada della Val Loana al termine della quale arriviamo in località Fondighebi (Fondi Li Gabbi) 1.256 m, dove parcheggiamo.

Seguiamo la stradina sterrata in piano a lato del rifugio Laurasca, dopo un centinaio di metri l’abbandoniamo per scendere al ponte e attraversiamo il torrente Loana. Pochi passi e siamo in località “Le cascine” 1255 m, lasciamo a destra le baite e ci incamminiamo sul sentiero che si inoltra nella valle accanto al fiume. Giunti alla palina segnavia proseguiamo a destra sulla mulattiera che si inoltra nel bosco, arrivando poco dopo nella zona delle fornaci, dove veniva cotta la calce già in tempi antichissimi.

Saliamo sulle “scalate”( gradoni di grosse lastre di pietra facilita il superamento di bruschi dislivelli) e, dopo aver oltrepassato un torrentello, risaliamo delle rocce giallastre dove, una fune in acciaio, è un utile appiglio in caso di pioggia o ghiaccio. Oltrepassiamo ruscelletti e tratti di mulattiera “disegnati” sulla roccia e, usciti all’aperto, con una lunga diagonale arriviamo all’alpe Cortenuovo 1792 m.

Raggiungiamo la base del Cimone e decidiamo di raggiungere la cima seguendo la cresta , tralasciando il sentiero che porta all’alpe Straolgio.

Giunti sulla cima a 2151 m lo spettacolo ci ricompensa della fatica: alla destra in basso la Val Loana, di fronte il Pizzo Stagno e in fondo la Val Vigezzo, alla sinistra le creste della Val Grande che separano dalla Val d’Ossola e sullo sfondo sua Maestà il Monte Rosa, alle spalle la Val Grande che scende verso il Lago Maggiore e il Signore del parco il Pedum.

Scendiamo a valle, a Fondo li Gabbi, dopo aver ripercorso i 900 metri di dislivello che ci riportano al parcheggio … alla prossima