Pic du Lac Blanc 2980 m

Written by Team divisionesvago.it. Posted in News

Da Nevache, raggiungibile via Monginevro o dal Colle della Scala, si sale lungo la strada per l’alta Val de la Clarée, fino a Fontcouverte dove c’è il campeggio. Noi posteggiamo nel grosso piazzale sterrato antistante all’ingresso del camping e non sulla strada come molti fanno!

Dopo avere lasciato l’auto nel grande parcheggio, ritorniamo fino al ponte vicino alla chiesetta e percorriamo la strada sterrata che entra nel bosco e sale piuttosto ripida conducendoci al Refuge Ricou 2115 m, con splendida vista sul massif des Cerces.

Dal rifugio, seguendo le indicazioni per i laghi, dopo avere superato l’incrocio con il Chemin de Ronde, attraversiamo leggermente verso destra sbucando nella conca che ospita il bellissimo Lac Laramon 2359 m. La neve è sparita e si possono vedere delle belle trote che indisturbate si muovono nelle limpide acque.

Superato il lago mantenendosi sulla sinistra, in circa 20′ prima in leggero falsopiano, e poi su buon sentiero e roccette, raggiungiamo il Lac du Serpent 2448 m: il lago si presenta ancora quasi completamente ghiacciato.
Il nostro obiettivo di giornata è quello di raggiungere la vetta del Pic du Lac Blanc a circa 3000 metri; proseguiamo ma la neve, che nella prima parte del percorso era assente, inizia ad esserci anche se a tratti: la vetta è ora visibile in direzione nord.

Siamo poco sotto il colle: l’ambiente è invernale; decidiamo di calzare le ciaspole: lo scarso rigelo notturno, vista la stagione, non ha permesso alla neve di essere portante e quindi la progressione diventa un po’ più lenta.
Raggiungiamo il col du Grand Cross a 2830 m e, lasciate le ciaspole, iniziamo a risalire il ripido pendio detritico che non ha neve che lo ricopre.
Puntiamo decisamente al filo di cresta: qui troviamo neve abbondante in alcuni tratti e blocchi di roccia affioranti che rendono questo tratto divertente.

La vetta è formata da due cime di pari quota, la principale è la prima che si incontra, contrassegnata da un ometto e un rudere utilizzabile come riparo dal vento.
Le nubi aumentano così come il vento: qualche foto e poi ripercorrendo il medesimo percorso scendiamo al colle: inizia a nevischiare…poca roba ma dobbiamo coprirci.
Scendiamo rimettendo le ciaspole e sfruttando tutti i tratti ricoperti dalla neve che, seppur molle, rende la discesa decisamente più rapida.
Torna il sole…quando raggiungiamo il primo lago ci fermiamo per una meritata merenda. Proseguiamo e, superato il rifugio, rientriamo nel tratto di sentiero che si sviluppa nel bosco e, in breve, siamo al parcheggio dove abbiamo lasciato la nostra auto.