Bishorn: la météo gioca brutti scherzi.

Written by Team divisionesvago.it. Posted in News

Dopo aver fatto visita alla vallata di Saas-Fee, con le salite all’Allalinhorn ed allo Strahlhorn, abbiamo proseguito il nostro breve tour sulle Alpi svizzere la settimana successiva. Percorriamo nuovamente il Passo del Sempione, luogo molto bello e meritevole di una visita, superiamo Brig e Visp, fino ad inoltrarci nella bella vallata di Zinal, dove lasciamo l’auto. La nostra meta è il Quattromila più semplice di questo angolo magico del Vallese: il Bishorn, 4153 metri. 

Il punto di appoggio per la via normale è la Cabane de Tracuit, ricostruita nel 2014 e collocata sopra una balza rocciosa all’inizio del Turtmanngletscher. La prima giornata ci vede impegnati proprio lungo il sentiero che supera i 1600 metri di dislivello presenti tra l’abitato di Zinal ed il rifugio. La bella giornata ci permette di godere del fantastico panorama che circonda questo percorso, completamente immerso nella famosa “Corona Imperiale”. Raggiunta la Cabane, abbiamo la possibilità di trascorre il pomeriggio sulla fantastica terrazza del rifugio, con vista su Bishorn, Weisshorn, Zinalrothorn, Oberbabelhorn e Dent Blanche.  

 

Il mattino seguente la sveglia è accompagnata dalla sorpresa di vedere molte nuvole intorno al rifugio. Le previsioni consultate il giorno prima ci confortano e dunque, dopo aver fatto colazione, partiamo alla volta della cima. Percorriamo una prima parte su una comoda pietraia e dopo circa un quarto d’ora calziamo i ramponi e mettiamo piede sul ghiacciaio, ancora in discrete condizioni. Purtroppo le nuvole non si allontanano e quella che inizialmente sembra una lieve pioggerella diventa un forte scroscio. La visibilità rimane buona e, vista la buona traccia, proseguiamo a salire. La pendenza aumenta a differenza della pioggia che cessa completamente fino a lasciare spazio ad un forte vento. Incontriamo nel mentre alcune cordate che, partite poco dopo le 2, erano dirette al Weisshorn, tutte rinunciatarie. Le nuvole cancellano il panorama ed infatti raggiungiamo prima il colletto tra le due cime e poi la vetta principale senza poter godere del fantastico scorcio della cresta del Weisshorn. 

Come sulla vetta dello Strahlhorn, anche qui il vento ci costringe ad una breve permanenza sulla massima sommità, prima di intraprendere la comoda discesa verso il rifugio, che raggiungiamo nuovamente accompagnati dalla pioggia. Il raggiungimento di Zinal richiede ancora un po’ di tempo e fatica, ma lo sforzo è ripagato da un ottimo pranzo prima del ritorno.