Serve avere prudenza
“Anno nuovo… vita nuova…”: siamo arrivati a Febbraio ma l’emergenza sanitaria non sembra essere superata malgrado ci siano segnali incoraggianti; l’inizio delle vaccinazioni potrebbe portare verso un miglioramento ma gli esperti continuano a predicare prudenza.
I nostri nonni vedevano la prudenza come una virtù e la raccomandavano ai giovani non per limitarli, ma per consigliare loro di riflettere prima di compiere qualsiasi azione o scelta.
E’ la prudenza che ci porta a capire cosa fare, a evitare i pericoli, ad aggirare gli ostacoli, a valutare le conseguenze delle nostre azioni e a prendere decisioni idonee.
Col passare degli anni questo termine sembra non avere più avuto il giusto valore basti pensare ad una serie di comportamenti raccomandati e spesso disattesi che in questo periodo di pandemia hanno creato non poche polemiche: come le raccomandazioni che gli esperti hanno più volte indicato sull’uso delle mascherine, sulle distanze, sugli assembramenti.
Questi comportamenti richiesti non sono stati accolti da tutti in modo favorevole e talvolta sono stati letti come una limitazione delle libertà personali.
Certamente tutti noi vorremmo poter incontrare amici e famigliari liberamente ma la prudenza ci induce a valutare attentamente se questo non possa risultare rischioso per noi e per gli altri.
Sono proprio le persone a cui noi vogliamo bene che ci obbligano ad essere prudenti: solo con l’attenzione e con atteggiamenti e comportamenti attenti possiamo sperare di porre fine o mitigare questa terribile situazione.