Colletto Pramand: 50 cm di neve fresca e farinosa.

Written by Team divisionesvago.it. Posted in Bollettino

La neve ha fatto la sua comparsa su tutto l’arco alpino e anche in Val di Susa la stagione autunnale ha regalato copiose nevicate, soprattutto sopra i 2000 metri. Abbiamo così approfittato della prima neve per inaugurare la stagione con una bella escursione con le racchette, che ci ha portati a raggiungere il Colletto Pramand.

Partiamo, intorno alle ore 9, dal ponte sul torrente Geronda, in cima all’abitato di Salbertrand. Per la prima parte del percorso, quasi totalmente priva di neve, abbiamo seguito la mulattiera che porta alla borgata di Frenèe, ormai diventata un punto di passaggio classico delle nostre uscite. Superato il piccolo paese lo scenario cambia totalmente, la neve caduta abbondantemente nei giorni precedenti, diventa la principale protagonista del percorso. In pochi minuti raggiungiamo la strada che sale da Moncellier e scopriamo che alcune macchine sono passate di recente, schiacciando la neve e rendendo così più agevole il nostro procedere.

 

Salendo di quota, il panorama si apre anche sulla Bassa Valle e sul Rocciamelone, imbiancato fin dalle sue pendici. La zona del parco naturale del Gran Bosco che si trova sull’altro versante della vallata è anch’essa carica di neve e regala un bel colpo d’occhio durante la nostra salita. Il silenzio è interrotto solo da un gruppo di quad che scendono lungo la strada. Superato il Rio Secco le tracce dei quad si interrompono e ci troviamo così davanti a noi un manto nevoso molto soffice ed immacolato. La salita diventa più faticosa per via della tanta neve caduta, ma un bel sole e condizioni climatiche favorevoli ci spingono a procedere. Superato il Rio Chanteloube grazia ad una galleria militare, alcuni brevi tornanti ci permettono di raggiungere il Colletto Pramand, dove decidiamo di pranzare proprio sotto al Monte Seguret, prima di intraprendere la discesa. Il panorama da qui è veramente interessante, dal momento che è possibile scorgere tanto la dorsale che separa la Val di Susa dalla Val Chisone, quanto le montagne di confine con la Francia della conca di Bardonecchia. La discesa risulterà anch’essa faticosa per la neve, ma piacevole per il paesaggio, reso particolare da una fioca luce tipicamente invernale.