Monte Platasse

Difficoltà: 3/10 (EE) [+ Info]
Tempo di salita: 3h30′
Periodo consigliato: Giugno-Ottobre
Punti di appoggio: Bivacco Ugo Bonatto
Altezza: 3149 mt

Il Monte Platasse si trova sullo spartiacque che divide la Valle Argentera a Sud-Ovest e la Valle Troncea a Nord-Est. È collocato tra le Rocce del Rouit (3145 mt) ed il Monte Giornalet o Giornaletto (3062 mt), in entrambi i casi un colletto divide le altre sommità dalla nostra cima. Sullo stesso spartiacque è importante ricordare la Rognosa del Sestriere, principale elevazione della catena, con i suoi 3280 mt, la Punta Fauri Nord e Sud (2944 e 2980 mt), il Monte Appena (2981 mt) ed il Monte Barifreddo (3030 mt), che costituisce il punto finale dello spartiacque. Secondo la classificazione SOIUSA il Monte Platasse si trova nelle Alpi Cozie, Sottosezione Alpi del Monginevro, Gruppo Queyron-Albergian-Sestriere. La montagna presenta due differenti versanti, ben distinti per conformazione ed aspetto. Verso la Valle Argentera infatti scendono due piccole vallette, che dopo essersi congiunte, raggiungono il fondo della valle attraverso ampi pascoli e ghiaioni, privi però di balze rocciose e di asperità, segnate solamente dal corso di alcuni torrenti. In direzione della Valle Troncea, al contrario, l’aspetto della cima è impervio; il versante risulta essere molto ripido e privo di pascoli erbosi e di boschi, fatto che rende il Monte Platesse inaccessibile da questo lato. Sulla cima, che è composta anche da un’antecima a Sud, si trova una bella croce, con il suo libro di vetta, posta in questo luogo dai giovani del seminario di Pinerolo nel Luglio 1967, in memoria del loro rettore Monsignor Giulio Bonatto.

Accesso stradale: Dall’A32 Torino-Bardoncecchia, prendere l’uscita Oulx Circ.ne e seguire le indicazioni per Cesana Torinese. Raggiunto l’abitato precedentemente citato, superare il fabbricato del comune lasciandolo sulla sinistra e procedere in direzione di Sauze di Cesana. Oltrepassato Bousson ed allo stesso modo Sauze, si incontra sulla sinistra una deviazione che conduce verso la Valle Argentera. La strada diventa fin da subito sterrata, anche se in alcuni punti presenta tratti asfaltati. Le condizioni sono buone e così la larghezza, che favorisce ulteriormente una veloce prosecuzione. È importante ricordare che la strada è a pagamento dalle ore 9 alle 17 e l’ingresso ha un costo di 3€, fuori da queste fasce orarie non è invece previsto alcun ticket. Raggiunto Brusà del Plan, è possibile lasciare l’auto in un ampio parcheggio, che si trova dal lato opposto del fiume, rispetto alla borgata appena citata.

Itinerario: Si supera immediatamente il ponte sopra il Torrente Ripa e rapidamente si pervenire a Brusà del Plan. Proprio davanti alla chiesetta della borgata, si svolta a sinistra e si segue per circa 200 metri la carrozzabile che porta sino a Bessen Bas. Si abbandona quindi la sterrata e piegando decisamente a sinistra si inizia a risalire il versante della montagna. La pendenza fin da subito è sostenuta e solo le tracce delle mucche facilitano il percorso. Dopo aver raggiunto una prima faccia boschiva ed averla superata, diventano visibili le Grange Seuil, che si lasciano sulla sinistra lungo l’itinerario. Si incontrano nuovamente ampi pascoli e gruppi di alberi; anche in questo tratto non sono presenti asperità e si raggiunge per questo facilmente un’ampia strada sterrata che giunge da Bessen Haut. Ci si dirige verso destra, la strada sterrata continua con un lungo diagonale che attraversa obliquamente il versante. Superato il Bivacco dedicato ad Ugo Ratazzo e la località 7 Fontane, si incontrano alcune costruzioni dell’acquedotto. Il sentiero in questo tratto è ben segnato e si addentra in un piccola e selvaggia valle; raggiunto un piccolo pianoro solcato da corso del Rio Colombiera é importante abbandonare il sentiero, senza seguirlo nel suo corso. Si deve infatti proseguire lungo il letto del torrente, che si apre sulla sinistra (destra orografica), seguendo fedelmente il suo corso. Dopo circa cinque minuti, si incontra sulla sinistra un piccolo torrente, che sale ripido verso un ripiano erboso posto in posizione sopraelevata rispetto al fondo della valle. Senza cambiare mai direzione è possibile raggiungere il termine di questo canale sino all’inizio del pianoro, prima ricordato. La cima diventa visibile, come una traccia che da questo punto è segnalata anche da alcuni ometti. I pianoro erbosi presto si tramutano in una grande pietraia, che conduce sino alla quota 2996; alcuni ometti ed un percorso facilmente intuibile non rendono il percorso difficile. Una traccia marcata muove da questo piccolo colletto verso la cima, che è riconoscibile per la presenza della croce di ferro. Superato l’ultimo tratto della pietraia, si perviene alla sommità della nostra montagna, senza ulteriori problematiche.

Discesa: Il ritorno avviene lungo lo stesso itinerario di salita, seguendo fedelmente il percorso.

Note: Il Monte Platasse costituisce nel corso dell’inverno una meta scialpinistica mediamente frequentata, nella stagione estiva invece, pur non ricoprendo un ruolo di primaria importanza tra le sommità della valle, conta un discreto numero di salite. Non essendo presente un sentiero battuto e ben segnalato, è bene percorrere questo itinerario in condizioni di buona visibilità e di conoscenza del territorio. È infatti facile perdere la giusta direzione dopo la località 7 Fontane, percorso che invece risulta più chiaro dopo quota 2750 mt. L’ambiente selvaggio rende la salita piacevole, sopratutto dopo aver superato il primo tratto dell’itinerario, caratterizzato dalla presenza dei pascoli estivi di alcuni alpeggi. Il panorama che si gode dalla vetta è certamente molto bello, anche se non è tra i più belli che si possono incontrare in Val Susa. È infatti possibile osservare tutta la catena spartiacque tra la Valle Argentera ed il Vallone di Thures, con la Punta Ramiere come massima elevazione, i monti della Valle Troncea, la punta del Pic de Rochebrune, così come la Punta Merciantaira. Più in lontananza invece si scorgono il Monte Charberton e le principali sommità degli Ecrins, tra cui il Pelvoux. Offre invece una particolare prospettiva di sé la Rognosa del Sestriere, facilmente riconoscibile per la presenza di una statua della Madonna sulla sua cima. Merita anche una citazione il Bivacco Ugo Ratazzo, punto d’appoggio per questa salita; costruzione molto recente ed esteticamente elegante, per l’utilizzo del legno nella sua totalità.