Valle Argentera: cascatone del Boucher e goulotte del Rio Gentira

Written by Team divisionesvago.it. Posted in News

La Valle Argentera costituisce una tappa obbligata per tutti gli amanti dell’arrampicata su ghiaccio. A partire dagli anni ’80 questa bella vallata è stata lo scenario di tante salite su ghiaccio, con protagonista indiscusso Gian Carlo Grassi, originario della Val di Susa e pioniere di questa disciplina. Uno dei suoi capolavori, “L’altro volto del pianeta”, si trova proprio qui insieme a tante altre linee, di tutte le difficoltà, che, nel mese di gennaio appena concluso, erano in buone condizioni, pronte per essere affrontate.

Appuntamento con Fede a Cesana, controllo del materiale e breve tratto di macchina fino all’imbocco della valle. Follow ci assicura che le condizioni sono top ed anche l’avvicinamento è tracciato: come direbbe la pubblicità, “Cosa vuoi di più dalla vita? Un Lucano!

La strada che sale da Pont Terribile è in buone condizioni, si sale comodamente senza ciaspole, anche se intorno la neve è abbondante lungo tutto il percorso. La debole luce invernale inizia a fare capolino, ci scalda un po’, prima di lasciarci quando ci dirigiamo verso l’attacco della prima salita di oggi: Goulotte del Rio Gentira. La breve via è costituita da tre lunghezze, la pendenza non supera mai i 70°, tranne che per un corto salto ghiacciato (80°). La prima salita è stata realizzata “ovviamente” da Gian Carlo Grassi, nel dicembre 1985, insieme con Paolo Angela e Elio Bonfanti. È la prima cascata della stagione ed è una buona partenza per piantare nuovamente le picche nel ghiaccio. La goulotte è un po’ magra, ma la salita può essere effettuata senza difficoltà. Con tre doppie scendiamo alla base, quindi grazie alla tanta neve alla fine del canalone e da lì di nuovo sul sentiero di fondovalle.

Il clima favorevole ci convince a proseguire verso una seconda salita: il cascatone del Boucher, conquistato già nell’inverno 1982 da Perona e Toso. L’attacco è un po’ più lungo e faticoso a causa della pendenza del canale di accesso. La cascata è ben formata e ricca di ghiaccio ed offre diverse linee di salite. Davanti a noi tre ragazzi di Andorra ci precedono, salgono decisi ed appena raggiungono la prima sosta, parte anche Fede. Il primo tiro è lungo circa 55 metri: ad un primo tratto verticale, segue una sezione che si supera con un diagonale verso sinistra, fino a raggiungere la verticale sotto la sosta. Una seconda sezione verticale permette di raggiungere un affioramento roccioso, dove sono presenti due spit e numerosi cordini.

La giornata è stata lunga e la luce diminuisce, decidiamo pertanto di scendere alla base, senza completare la salita: sarà per la prossima volta!

Prima di raggiungere la macchina la strada è ancora lunga, prima il fondovalle, poi la strada innevata fino a Pont Terribile. Prima di concludere la nostra bella giornata la luce è gia finita e le fidate lampade frontali ci riportano al punto di partenza.