Ago e filo

L’arte del ricamo, uncinetto, maglia etc… passatempi d’altri tempi. Ricordo delle nostre nonne, le quali dedicavano buona parte della loro giornata a questi lavori manuali “femminili”.

Il punto croce è una tecnica di ricamo su tela, con ago a punta arrotondata e cruna lunga, basata sull'intreccio di fili colorati (generalmente di cotone, lana, lino o viscosa) in modo da formare una X. Il filato più comunemente usato per il punto croce è il mouliné che si presenta come un filo a 6 capi divisibili.

I disegni vengono copiati da schemi colorati su base quadrettata oppure su schemi dove i colori sono caratterizzati da simboli. Alcuni tessuti possono essere già stampati con il disegno per l'esecuzione del ricamo. Con questa tecnica si possono confezionare quadri e accessori per la casa, come tende, tovaglie, coperte e guarnire oggetti da regalo.

Si possono usare tutte le tele che abbiano trama ed ordito regolare e con lo stesso numero di fili per centimetro, le più comuni sono il lino e la tela Aida che a sua volta può essere di cotone, lino, lana ed altri materiali (tessuto con quadrettature di varia grandezza).

Il ricamo a punto croce risale a tempi antichissimi, tanto da non sapere con precisione dove e quando abbia avuto origine. Già nell'858 furono trovati, in Asia Centrale, reperti di tale tecnica.

È nel Medioevo però che la tecnica del puntocroce comincia la sua vera storia. L'influenza dell'arte bizantina (nella Bisanzio medievale gli abiti delle corti, i paramenti sacerdotali e gli abiti dei facoltosi sono ricchi di ricami di origine persiana) si estende nell'Europa Meridionale e conquista successivamente il resto del Vecchio Continente grazie all'impiego di essa nelle vesti ecclesiastiche.

In Europa, tra il X e il XIII secolo il ricamo a punto croce veniva praticato dalle castellane nelle loro lunghe giornate passate ad aspettare i loro uomini partiti per le guerre sante. I disegni – per lo più copiati dai tappeti portati dai crociati dall'Oriente – venivano fatti su tela di lino e ricamati con fili di seta o lana più o meno del colore dello stesso tessuto. Scarso era l'utilizzo del cotone, rarissimo a quei tempi e di poche varietà di colori.

Non meno importante il filet ad uncinetto, sempre presente un tempo sulle tavole dei nostri nonni, oggi preziosi quadri sulle pareti dei nipoti.

Tutto questo si è materializzato oggi nella realizzazione, per i nostri figli di preziosi lavori

La tecnica

Il PUNTO CROCE classico si ricama sulla tela a fili contati seguendo il grafico. Ogni quadretto del grafico corrisponde a un punto croce e in base al tipo di stoffa ogni punto croce si può ricamare su 2×2, 3×3, 4×4 fili in senso orizzontale e in senso verticale. Dovendo ricamare una o più righe il punto croce si esegue in due fasi e precisamente: GIRO D'ANDATA, ovvero punti base, lavorati da sinistra in basso verso destra in alto e GIRO DI RITORNO, ovvero punti di copertura, lavorati da destra in basso verso sinistra in alto, vedi figure. Sul rovescio del lavoro si formano dei punti di collegamento verticali. Un singolo punto croce si ricama subito per intero, quindi punto base più punto di copertura.

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