Mont Blanc du Tacul

Difficoltà: 6/10 (PD) [+ Info]
Tempo di salita: it. A 2h30′ + 2h; it. B 2h15′
Periodo consigliato: da metà Giugno a metà Settembre (in caso di buone condizioni del ghiaccio)
Altezza: 4248 mt.
Punti d’appoggio: Refuge de Cosmiques, Rifugio Torino

Il Mont Blanc du Tacul è una montagna situata nel Massiccio del Monte Bianco, nella regione francese dell’Alta Savoia, è la 24^ cima per altezza delle Alpi. La montagna si trova lungo la lunga cresta di vette che dall’Aiguille du Midi sale alla vetta del Monte Bianco. Tale cresta forma a nord-ovest il Ghiacciaio dei Bossons e a sud-est La Valle Blanche. Culmina con due sommità distanti fra loro circa 200 m: la cima Ovest massima sommità e la cima Est, che a sua volta è formata dalle due puntine rocciose 4247 m. e 4241 m. Il versante occidentale della montagna è quasi interamente coperto di ghiaccio: ha un breve fianco Sud-Ovest sopra il Col Maudit, poi la cresta e la spalla W 4086 m sopra una complessa parete di roccia e ghiaccio e infine l’esteso pendio Nord-Ovest fitto di crepacci, che si abbassa per 1300 m. al Glacier des Bossons. Dalla cima Ovest si allunga la cresta verso Nord, formando una spalla N 4130 m. e nella sua parte inferiore la caratteristica e triangolare paretina Nord di roccia e misto, proprio soprastante il Col du Midi. Il versante orientale del Mont Blanc du Tacul è largo e complesso, esteticamente affascinante, fitto di aguzzi speroni rocciosi in genere di roccia ottima alti fino a 1000 m. e intervallati da canali e gole di ghiaccio; ai suoi piedi sono situati i satelliti del Mont Blanc du Tacul. Tra questi satelliti si possono ricordare le Aiguilles du Diable ed il Grand Capucin.La parete Sud invece che si alza in gran parte rocciosa sopra il Cirque Maudit è più semplice rispetto a tutti gli altri versanti.  La Spalla del Tacul, anticima della montagna collocata a nord-ovest si trova su un’importante via di accesso alla cima del Monte Bianco. Un tempo questa era una montagna davvero inaccessibile, protetta a Nord e a Ovest da ripidi ghiacciai crepacciati e a Sud e a Est da bastioni rocciosi che s’innalzano dal bacino superiore del ghiacciaio del Gigante. Originariamente la sua ascensione implicava una via di avvicinamento molto lunga che attraversava il ghiacciaio del Gigante o il Colle del Gigante per raggiungere il Col du Midi dove nel 1863 fu costruito un rifugio di fortuna. La prima ascensione ufficiale alla vetta del Mont Blanc du Tacul venne effettuata da una spedizione senza guide capitanata dall’alpinista inglese Charles Hudson con Edward John Stevenson, Christopher e James Grenville Smith, E. S. Kennedy, Charles Ainslie e G. C. Joad l’8 agosto 1855. È tuttavia probabile che le guide di Courmayeur avessero già violato la vetta nel 1854 e nel 1855 per aprire un nuova via italiana al Monte Bianco. La via normale di ascesa alla vetta inizia generalmente dal Rifugio des Cosmiques e si svolge lungo il versante nord-ovest e la cresta ovest. Altra via di ascesa si svolge attraverso la cresta sud-est e passando attraverso la salita alle Aiguilles du Diable, una classicissima sulle Alpi.

Accesso: sono due le località dalle quali è possibile salire fino al Col du Midi, punto di inizio della salita. Sia dal lato italiano, che da quello francese, infatti esistono due funivie che permettono di salire al Rifugio Torino (3375 m., it. A) (Italia, Courmayeur), o al Refuge des Cosmiques (3613 m., it. B) (Francia, Chamonix, per l’Aiguille du Midì). Bisogna considerare che la via normale è decisamente più accessibile dal rifugio francese, per la minor distanza da percorrere e per la quota maggiore, però è più che fattibile anche dal lato italiano. Il rifugio Torino si trova in prossimità dell’arrivo della funivia che sale in tre tronconi da Courmayeur e non ha un percorso di accesso da percorrere a piedi vero e proprio. Mentre per raggiungere il Ref. des Cosmiques, bisogna superare alcune difficoltà. Dopo essere giunti con la fantastica funivia all’Aiguille du Midi, bisogna infatti scendere dal monte stesso, attraverso una sottile e ripida crestina, che richiede senza dubbio una certa attenzione. Al termine di questa, si prende a destra per perdere ulteriormente quota, in direzione dell’ampio piano del Col du Midi. Il rifugio è collocato su delle rocce molto evidenti dal ghiacciaio e raggiungibile tramite un’ultima rampa nevosa (30’ dall’uscita della funivia).

Itinerario: (A) dal Rif. Torino, l’accesso è più lungo e richiede l’attraversamento dei ghiacciai De Gèant e quello della Valle Blanche che dividono Punta Helbronner dall’Aiguille du Midì. Messo piede sul ghiacciaio scendere fino a raggiungere il col Flambeaux (3407 m), entrando così nell’ampia vallata del ghiacciaio De Gèant. Una costante leggera discesa porta nel centro del ghiacciaio dove un importante susseguirsi di ampi crepacci e imponenti seracchi impone una certa attenzione, risalire quindi  per un breve tratto e portarsi sotto Le Grand Capucin. Da qui aggirare le rocce della Point Adolphe Rey lasciando sulla sx la Piramide du Tacul, una costante salita riporta al Col du Gros Rognon (3415 m) inizio della Vallee Blanche, e da lì in breve al Col du Midì (2h/2h30’ dal rifugio al colle). (B) dal Ref. des Cosmiques (la via normale), l’itinerario è decisamente più breve, in una mezz’ora infatti, prima in lieve discesa e poi lungo un vasto plateau e seguendo l’evidente traccia, si raggiunge la base della parete nevosa del Tacul. I due itinerari da questo punto proseguono lungo la stessa traccia. Fin da subito la salita, presenta alcune rampe (40/45°), mai difficili, intervallate da brevi piani e (a seconda delle condizioni della parete e della presenza quindi di seracchi o crepacci) alcune diagonali lungo la parete, che permettono di superare eventuali difficoltà (fino a metà stagione, oppure in estati particolarmente favorevoli, questo problema difficilmente si presenta). Dopo aver superato un primo seracco di una decina di metri (generalmente attrezzato con una corda fissa), la salita diventa più agevole, con qualche piega che permette di risalire velocemente la parete, superando anche altri piccoli crepi, con ampi ponti di neve. Nella parte finale della parete la pendenza torna a salire, fino a giungere alla spalla occidentale e nevosa del monte stesso. La pendenza si perde in questo punto quasi totalmente ed i seracchi lasciano posto ad una fantastica sella. Si prosegue quindi in direzione E, verso le brevi rocce che costituiscono la cima vera e propria. Si risalgono brevemente su un facile tratto di misto, fino a toccare la vetta (2h15’/2h30’). La vista è veramente di prim’ordine, partendo dal vicino Mont Maudit, ed in ordine verso i satelliti del Monte Bianco, con sullo sfondo il Gran Paradiso e la Vanoise, quindi verso il Ghiacciaio della Brenva, l’omonima cresta, la Tour Ronde, il Dente del Gigante, le Grandes Jorasses, sullo sfondo il gruppo del Rosa ed il Cervino, mentre più vicino l’Aiguille Verte, le Aiguilles de Chamonix e ovviamente l’Aiguille du Midi.

Discesa: si svolge lungo l’itinerario di salita, unici punti di attenzioni sono l’attraversamento dei seracchi, che si incontrano lungo il percorso e il possibile peggioramento delle condizioni della neve durante le ore tarde della mattinata e le prime del pomeriggio. Una volta ritornati al Col du Midi, si segue il rispettivo itinerario, o verso Punta Helbronner, oppure verso l’Aiguille du Midi.

Note: è senza dubbio un’interessante salita di carattere alpinistico (che come tale richiede tutte le attenzioni del caso), che non presenta particolari difficoltà tecniche, difficoltà che invece possono nascere dai movimenti del ghiacciaio (seracchi) e dal loro distaccamento. Bisogna senza dubbio valutare con attenzione le condizioni della montagna prima di approcciarsi alla salita, eventuali nevicate recenti sconsigliano una salita, così come periodi di grande caldo. Visto il dislivello del percorso è consigliabile dividere la salita in due giorni, utilizzando uno dei due rifugi come punto d’appoggio.

Le vie presenti: per la sua particolare conformazione, il Mont Blanc du Tacul, ospita numerose vie di salita, aperte da grandi alpinisti nel corso del secolo scorso, su diversi terreni, couloir, creste e satelliti di roccia: Versante est: compreso tra il bordo meridionale del canalone Nord-Est (Gervasutti) e la Cresta delle Aiguilles du Diable orientata a Sud-Est, è il versante più spettacolare del Mont Blanc du Tacul. È costituito da crestoni aguzzi e pilastri rocciosi alternati a canali e gole nevose alti da 800 a un massimo di 950 m. per lo sperone centrale, che convergono verso la vetta. Alcuni pilastri che sorgono nella parte alta o singole parti dei crestoni sono di roccia rossastra, compatta, magnifica; altrimenti la roccia è discreta o piuttosto rotta, a lastre e blocchi. Uno dei settori alpinisticamente più importanti del massiccio, che grazie all’attuale facilità d’accesso viene molto frequentato per ogni genere di ascensione e quasi in ogni stagione. Le vie: Couloir du Diable – 31 agosto 1930 – Prima salita di Guido Antoldi, Gabriele Boccalatte, Renato Chabod, Matteo Gallo e Piero Ghiglione. Couloir Gervasutti – 13 agosto 1934 – Prima salita di Giusto Gervasutti e Renato Chabod. Pilastro Boccalatte (Sperone centrale) – 28 agosto 1936 – Prima salita di Ninì Pietrasanta e Gabriele Boccalatte. Pilastro Gervasutti (Pilastro est) – 29-30 luglio 1951 – Prima salita di Piero Fornelli e Giovanni Mauro. Couloir Jager – 12 giugno 1964 – Prima salita di Pierre Barthélémy e Claude Jager. Goulotte Albinoni-Gabarrou – 4-5 luglio 1974 – Prima salita di Patrick Gabarrou e Jean-Pierre Albinoni. Supercouloir – 18-20 maggio 1975 – Prima salita di Patrick Gabarrou e Jean-Marc Boivin. Goulotte Modica-Noury – 24 giugno 1979 – Prima salita di Gilles Modica e Antoine Noury. Goulotte Lafaille- 12 febbraio 1985 – Prima salita di Jean-Christophe Lafaille. Versante nord – Triangle du Tacul: questa paretina triangolare di roccia e ghiaccio si alza dal Col du Midi per circa 400 m. e culmina a 3970 m; da lì la cresta Nord nevosa e con cornici prosegue fino in vetta al Mont Blanc du Tacul. La paretina è delimitata a sua volta da uno sperone Nord-Ovest e da una cresta Nord-Est, oltre la quale si trova un ghiacciaio sospeso con seracchi. Presenta tratti di buona roccia ma in particolare ha vie su ghiaccio e misto, che grazie alla comodità d’accesso e alle condizioni (del ghiaccio) quasi sempre buone data l’esposizione, vengono molto frequentate. Le vie più importanti sono: Contamine-Grisolle – 4 luglio 1968 – Prima salita di André Contamine, G. Gren, G. Grisolle, A. Poulain, M. Ziegler. Goulotte Chèré – 18 agosto 1973 – Prima salita di Robert Chèré e Jacques Tranchant. Versante sud: L’alto versante Sud dominante il Cirque Maudit è complesso, in gran parte roccioso con quinte e risalti. È caratterizzato da due contrafforti rocciosi che culminano nelle due cime Est e Ovest, con al centro un canale irregolare e relative diramazioni, che in alto si allarga formando una depressione nella parete. La roccia è solida solo su qualche rilievo e in generale è piuttosto rotta ed è soggetto alla caduta di sassi. È stato salito poche volte e ogni cordata ha seguito percorsi differenti. Una delle poche vie è il Couloir S – 3 settembre 1902 – Prima salita di Alexis Berthod, Joseph Brocherel, Laurent Croux, Agostino Ferrari, Adolfo Hess, Louis Mussillon, Flavio Santi.