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Cima Roudel 2993 m: prima neve in Valle Lunga

Written by Team divisionesvago.it. Posted in News

Valle Lunga
Valle Lunga

Domenica 4 ottobre decidiamo di recarci in Valle Lunga, una valle laterale della più nota Valle Argentera, poco distante da Sestriere per salire la cima Roudel (2993 m).
La Valle Lunga, a dispetto del proprio nome, non è cosi…lunga; circondata da molte cime alte poco meno di 3000 metri è piuttosto isolata e circoscritta.
L’escursione domenicale ha avuto inizio poco sotto l’Alpe Plane, dove lasciata l’auto al parcheggio Monterosso, percorriamo la strada che si inerpica fino a raggiungere l’alpeggio e prosegue sul lato destro orografico.
La strada “sparisce” nei pascoli, si segue il corso del torrente fino a circa 2500 metri per poi puntare decisamente verso la cima.

Cima Roudel 2993 m

La neve caduta durante la notte, che aveva reso il paesaggio incantato, diventa più abbondante; man mano che la quota sale aumenta il vento e i cumuli di neve iniziano a farci sprofondare nel terreno rendendo il cammino un po’ faticoso.
La cima Roudel è di fronte a noi, anche se le nuvole talvolta la nascondono.

Risaliamo un primo tratto di pietraia, ora incrostato dalla neve. Raggiungiamo un grosso masso che ci ripara dal vento sempre più intenso: occorre mettere i ramponi, il terreno è ghiacciato. La cima è sopra di noi, intravvediamo il palo che indica il nostro punto d’arrivo. Ancora un piccolo sforzo e siamo in cima.
Panorama…zero!! Le nuvole sempre più grigie ci inducono a scendere.

Valle Lunga prima neve

Il ritorno, dopo un primo tratto veramente ventoso migliora; poco più a valle inizia a nevicare ma è solo per qualche istante. Imbocchiamo nuovamente la strada sterrata che ci riporta alla nostra auto.

Il tempo sospeso…

Written by Team divisionesvago.it. Posted in Bollettino

Siamo arrivati al 25 Aprile, sono trascorsi quasi due mesi da quando l’emergenza sanitaria ci ha costretto a modificare le nostre abitudini e, soprattutto, ci ha resi consapevoli di quanto la libertà di muoversi, incontrare amici, frequentare la scuola ci manchino.
Era talmente normale poter fare tutte queste cose che non ci rendevamo conto di quanto fossero importanti.


Anche noi super appassionati di “montagna” ci siamo trovati un po’ orfani: ogni stagione è sempre stata da noi vissuta con entusiasmo e stupore; guardando le foto degli scorsi anni abbiamo ripercorso febbraio, marzo e aprile…la neve che se ne va e lascia il posto alle prime fioriture, il cielo sempre più blu e le prime cime, magari non molto alte, ma dove l’aria fine già la si può gustare.
Insomma, un po’ di tristezza viene…le notizie non sempre positive della situazione sanitaria italiana, ma anche mondiale, ci fanno riflettere: molte persone non ce l’hanno fatta, molte famiglie sono in difficoltà, molte attività arrancano; quando tutto questo finirà? Quando potremo provare a tornare ad uscire?


PENSIAMO POSITIVO!! Proviamo a progettare la ripartenza che noi vorremmo fosse caratterizzata e fondata sulle PERSONE: NON E’ IMPORTANTE COSA FAI MA CHI SEI.
Di questo ne eravamo già consapevoli ma questa esperienza che stiamo affrontando ha rafforzato questo convincimento. Confidiamo che tutti possano trovare un punto da cui ripartire, differente dal nostro, ma non può essere che da un TRAGEDIA come questa non si provi a trarne un insegnamento, facciamolo per lo meno per tutti quelli che non ce l’hanno fatta.

Non solo 4000: i 3900 delle Alpi

Written by Team divisionesvago.it. Posted in Bollettino

A cento metri dalla fama: i 3900 delle Alpi.

I numeri contano anche in montagna, soprattutto se il numero in questione è il 4000 e ci troviamo nelle Alpi. Una quota fatidica che divide le montagne, gli 82 “Quattromila” e tutte le altre. Sembra quasi che quei pochi metri di differenza possano trasformare una cima da bellissima ed ambita a sconosciuta e poco interessante.

Tolte alcune sommità mitiche, come l’Eiger, la Grivola o il Grand Pic de la Meije, tutte le altre sono ai più sconosciute, anche se in molti casi sarebbero bastati pochi metri per far compagnia alle 82.

Ecco quindi un piccolo approfondimento su tutte le cime delle Alpi comprese tra i 3900 ed i 3999 metri. Anche così il lavoro è imperfetto, dal momento che, scegliendo una quota “minima”, si escludono altre montagne altrettanto belle, ma anch’esse “troppo basse”; basti pensare al Monviso, al Großglockner o a tutte le Dolomiti.

Tra le 49 cime compaiono importanti sommità come il Fletschorn, i già ricordati Grand Pic de la Meije, Grivola ed Eiger, le cime dell’Ailefroide e del Pelvoux, il Piz Palü, il Piz Roseg e l’Ortles. Altre invece costituiscono importanti punti di passaggio in grandi ascensioni o sommità di importanti creste, come la Punta Young, la più bassa delle Grandes Jorasses; il Pizzo Bianco, massima elevazione della famosa Biancograt del Bernina; la Calotte de Rochefort, parte integrante dell’Arête de Rochefort o la Punta Margherita, la più importante elevazione delle Grandes Murailles.

Una prima tabella raccoglie queste cime in ordine di altezza, partendo dai 3997 metri della Pointe Durier, nel Gruppo del Monte Bianco, per arrivare ai 3901 dell’Aiguille d’Argentière, sempre nel Gruppo del Bianco e del Piz Palü, nelle Alpi Retiche.


I 3900 delle Alpi in ordine di altezza

I 3900 per Gruppo

Questo invece l’elenco delle cime divise per Gruppo. Come si può osservare la distribuzione delle cime è piuttosto omogenea e si può così riassumere:

  • Alpi del Delfinato: 8
  • Alpi Graie: 12
  • Alpi Pennine: 11
  • Alpi Bernesi: 9
  • Alpi Retiche: 9

In totale le cime sono 49 e rispettano in gran parte i criteri stabiliti dalla UIAA per la compilazione dell’elenco degli 82 Quattromila principali. Non sono stati presi dunque in considerazione gendarmi, anticime non significative o sommità con ridotta prominenza.

I 3900 delle Alpi per Gruppo