Balmenhorn – Cristo delle Vette
Altezza: 4167 m.
Difficoltà: 5/10 (F+/I) [+ Info]
Dislivello: 520 m. (dalla Capanna Gnifetti) – 895 m. (dall’arrivo della funivia nuova di Punta Indren)
Tempo di salita: 2h (dalla Capanna Gnifetti) – 3h (dall’arrivo della funivia nuova di Punta Indren)
Periodo consigliato: da metà giugno a metà settembre
Punti di appoggio: Capanna Gnifetti, Rifugio Città di Mantova, Bivacco Giordano
Il Balmerhon è una delle sommità più note del massiccio del Monte Rosa per la presenza sulla sua sommità del Cristo delle Vette. Pur superando i 4000 metri di altitudine, non è stato inserito nella lista ufficiale delle 82 vette alpine che superano questa quota, bensì nell’elenco secondario. Non possiede infatti una propria indipendenza a livello geografico, ma costituisce un affioramento di rocce all’interno del Ghiacciaio del Lys e si colloca tra il Corno Nero, a Nord, e la Piramide Vincent, a Sud. Come ricordato in precedenza, è possibile osservare sulla sua massima elevazione la statua del Cristo benedicente, opera bronzea di Alfredo Bai, partigiano e scultore torinese. Fu proprio per un voto fatto prima delle seconda guerra mondiale, con il quale si impegnava ad erigere su una qualche vetta alpina una statua a Cristo redentore, che Bai realizzò la statua. Divisa in 11 pezzi, venne rimontata in loco il 4 settembre 1955, dopo essere stata trasportata qui da un gruppo di alpini della Scuola Militare Alpina di Aosta. Visto che la collocazione originale sarebbe dovuta essere il Cervino, si decise nel 1958 di collocare una copia più piccola della medesima statua sulla cima della Grande Becca. È alta 3,60 m e pesa quasi 1000 kg. Poco sotto la statua invece è stato edificato il Bivacco Felice Giordano. La costruzione originale risale alla Prima guerra mondiale, con funzioni principalmente militari, mentre la ricostruzione risale al 1985. È dedicato a Felice Giordano, guida alpina di Alagna Valsesia, morto nel 1968 nei pressi della Piramide Vincent, mentre era impegnato in un’operazione di soccorso.
Accesso: L’accesso può avvenire sia da Alagna Valsesia, sia da Gressoney-La-Trinitè (Staffal), prima attraverso gli impianti, quindi lungo l’itinerario che conduce fino alla Capanna Gnifetti.
Itinerario: Dal rifugio scendere brevemente fino a toccare il Ghiacciaio di Garstelet e proseguire tra i numerosi crepacci lungo una prima parte di percorso pianeggiante. Giunti sotto la parete rocciosa della Piramide Vincent, la pendenza aumenta e la traccia, quasi sempre ben visibile, supera inizialmente un dosso, quindi si addentra nella conca nevoso sottostante il Balmenhorn. Tenendo sempre il Cristo delle Vette come riferimento abbandonare la traccia che prosegue verso il Colle del Lys, svoltando verso destra. Toccare il Colle Vincent, posto tra la Piramide Vincent e il Balmenhorn, quindi procedere in direzione della breve balza rocciosa sommitale. Superati gli ultimi metri di dislivello, si raggiunge la base dell’affioramento, che si guadagna attraverso un breve tratto attrezzato, con canaponi e gradini di metallo.
Discesa: Lungo lo stesso itinerario di salita.
Note: L’itinerario qui descritto può essere svolto sia in giornata, sfruttando le prime corse della funivia, oppure dividendo la salita in due giorni e pernottando presso la Capanna Gnifetti o il Rifugio Città di Mantova. Vista la vicinanza con le altre principali cime del gruppo del Rosa, può essere facilmente salito insieme ad altre sommità nella stessa giornata, così come durante la discesa dalla Punta Gnifetti. Il bivacco Giordano, presente sulla sua sommità, costituisce un buon punto di riparo in caso di maltempo. La salita, pur non presentando difficoltà estreme, richiede una buona preparazione fisica e conoscenza dell’ambiente nel quale si procede. Dalla cima si ha un bellissimo colpo d’occhio verso le altre sommità del massiccio del Monte Rosa: la Piramide Vincent, il Lyskamm Orientale, il Naso del Lyskamm, il Corno Nero. Notevole anche la vista verso il resto dell’arco alpino, basti ricordare: il Monte Bianco, il Monviso, il Gran Paradiso ed in lontananza il Gruppo degli Ecrins.