Pic de Rochebrune

Difficoltà: 4/10 (EE) per l’it. escursionistico; 5,5/10 (PD-) per l’it. alpinistico [+ Info]
Tempo di salita: 3h30’/4h
Periodo consigliato: da Giugno a Settembre
Altezza: 3324 mt.
Punti d’appoggio: nessuno

Il Pic de Rochebrune è una montagna francese delle Alpi Cozie che si trova tra il Queyras ed il Briançonnais (dipartimento delle Alte Alpi). Il Pic è un imponente rilievo roccioso particolarmente isolato e ben riconoscibile. Offre inoltre un panorama particolarmente interessante sulle Alpi Cozie e sulle Alpi del Delfinato, dal vicino comprensorio del Monviso, alle glaciali vette del Delfinato francese, dal Pelvoux alla Mejie alle Barre des Ecrines. La montagna presenta due cime con un intaglio che le separa. La vetta più alta è quella collocata a nord, la seconda si trova più a sud. Sulle due vette sono collocati due brutti ponti radio.

Accesso: da Cesana, proseguire lungo la SS24 fino a Claviere. Superare l’abitato di Monginevro e raggiungere Briançon, dopo aver percorso i numerosi tornanti che scendo dal colle omonimo. Entrati a Briançon, superare una prima rotonda in prossimità del forte, e poco dopo anche una seconda, da dove si imbocca la strada per Gap. Giunti ad un semaforo, poco dopo l’inizio di una funivia, svoltare a destra, quindi a sinstra (rotonda) e nuovamente a destra, seguendo le indicazioni per il Col d’Izoard. A questo punto non bisogna più abbandonare questa strada, che conduce (dopo aver raggiunto l’abitato di Cervieres), al colle in una ventina di chilometri.

Itinerario: Lasciata l’auto nell’ampio piazzale al Col d’Izoard, accanto all’enorme obelisco, imboccare l’evidente sentiero che parte subito dietro il monumento, segnalato da una palina con indicazione Col des Portes (tempo eccessivo), diretto al ben visibile Col Perdu posto alla destra della Punta l’Arpellin. Giunti al Col Perdu non seguire l’evidente sentiero sulla destra, che si perde in breve nella pietraia, ma scendere di diversi metri prima verso sinistra, quindi verso destra, per portarsi sull’evidente sentiero posto circa 100 m più in basso che si dirige a semicerchio verso il fondo del vallone. Dopo una parte di sentiero pianeggiante si ricomincia progressivamente lungo un sentiero che taglia la grande pietraia diagonalmente. Scavalcate un paio di balze rocciose che discendono dalla affilata cresta di destra, si perviene presto alla base di un ampio canalone costituito prevalentemente da fini detriti che sale stringendosi verso S sino a raggiungere il Col des Portes, posto a sinistra di un massiccio roccione, dove è anche presente una croce di ferro. (q. 2.962 m – 2h). Dal colle piegare a sinistra e rimontare l’ampia pietraia abbastanza instabile, che man mano diventa meno pendente. In breve si supera la pietraia e dirigendosi verso un evidente canale, lo si risale fedelmente, dapprima sulla destra, quindi, superando un facile salto roccioso, sulla sinistra, lungo stabili rocce, sino a giungere ad una forcella stretta tra la sommità del Pic de Rochebrune a sinistra e una più bassa a destra (q. 3.280 m – 1h dal colle; lungo tutto il canale, bisogna prestare attenzione al movimento delle pietre). A questo punto si può scegliere di percorrere due distinti itinerari per guadagnare la vetta: il primo, tradizionale ed escursionistico, necessita il superamento di un piccolo gradino roccioso, che si può superare o sulla sinistra appena oltre la forcella oppure direttamente grazie ad un canapo. Oltre questo passaggio si percorre l’intaglio sino a sbucare, superata una cengia rocciosa, nel ripido canalone che conduce ad una delle due vette del Pic de Rochebrune. Il secondo, di facile arrampicata, parte anch’esso dallo stesso salto roccioso attrezzato con il canapo. Risale la parete di sinistra sfruttando le numerose ampie fessure e gli ampi terrazzini rocciosi dai quali essa è formata. Non segue mai una linea verticale, ma guadagna la parete, seguendo la linea più facile. Si guadagna velocemente la cresta (facile) di vetta del Pic de Rochebrune a poca distanza dal primo ripetitore. Da qui proseguendo nella stessa direzione, si supera inizialmente il primo ripetitore e quindi, ricongiungendosi con l’altro itinerario anche il secondo all’interno del quale è posto il libro di vetta.

Discesa: la discesa si svolge lungo l’itinerario di salita della via escursionistica, fino alla breccia tra le due punte e da lì, senza possibilità di errore verso il punto di partenza (prestare attenzione principalmente alle pietre instabili del canalone sotto l’intaglio).

Note: la via “alpinistica”, non presenta difficoltà, che infatti bisogna andarsi a cercare. Sono presenti tre spit lungo la salita, superflui, attrezzati ciascuno con moschettone. Costituisce, per alpinisti meno esperti ed alle prime esperienze, una bella salita, nella quale potersi cimentare senza incontrare grandi difficoltà (vista anche la breve durata).