Il comune di Chamonix, che conta 9.300 abitanti ed è situato nella regione Rhône-Alpes (Alta Savoia), è stato insignito del titolo di “Città alpina dell’anno 2015” da una Giuria internazionale. La città ai piedi del Monte Bianco – con i suoi 4810 metri la cima più alta delle Alpi entra così a far parte della rete internazionale dell’associazione “Città alpina dell’anno”. leggi tutto —>
Chamonix è stata anche la località di partenza della nostra ultima avventura, una bellissima esperienza tra i ghiacci del gruppo del Monte Bianco. Due giorni tra cime mitiche per l’alpinismo del secolo scorso, in un ambiente eccezionale a contatto col famoso granito della zona. La nostra meta è stata il Mont Blanc du Tacul, 24^ cima delle Alpi, una bella salita su ghiaccio che permette di raggiungere i 4248 mt. della vetta. Come in altre occasioni grazie al nostro amico Fede (ecco il suo sito), che ci ha permesso di metterci in tasca anche questa! leggi tutto —>
Provate a guardare nella pagina ITINERARI/MONTAGNA/PIEMONTE: abbiamo appena inserito due o tre proposte per delle gite che a noi sono piaciute; il Monte Niblè 3345 m, la Rocca d'Ambin 3385 m, la punta Ferrand 3345 m solamente per citarne qualcuna.
Se poi non vi basta, provate a guardare le proposte dell'amico Fede sul suo sito:www.fedececile.it:
Il 31 luglio 1954 la spedizione italiana organizzata dal CAI raggiungeva con Lino Lacedelli e Achille Compagnoni la cima della seconda montagna della Terra. Esito felice anche per la spedizione mista italo-pakistana, denominata "K2 60 years later", che sabato scorso ha portato in vetta 11 alpinisti
l 31 luglio1954, alle 18 locali, Lino Lacedelli e Achille Compagnoni piantarono la bandiera italiana sulla cima del K2. Fu un successo straordinario, frutto di una organizzazione impeccabile, che vide impegnato in primis il Club Alpino Italiano. Ma l'organizzazione e la disciplina imposta dal capo spedizione Ardito Desio non sarebbero bastati senza la dedizione dei 13 alpinsti che attrezzarono lo sperone degli Abbruzzi campo dopo campo e consentirono a Lacedelli e Compagnoni l'ultimo balzo dalla tenda posta a 8150 m alla vetta. Così come va ricordato il contributo fondamentale di Walter Bonatti e Amir Mahdi che trasportarono le bombole d'ossigeno per l'ascesa finale affrontando poi un bivacco a 8100 metri.
Dopo la gloria e l'entusiasmo, arrivarono le polemiche, la battaglia condotta da Walter Bonatti per vedere riconosciuta la propria verità, espunta dalla versione ufficiale. La versione di Bonatti venne poi sostanzialmente recepita dal CAI nelle revisioni storiche del 1994 e 2004.
L'ascesa del 1954 è stata e continua a rappresentare una grande impresa anche se il tempo delle spedizioni nazionali e il paradigma delle salite con bombole di ossigeno e con abbondanza di uomini e mezzi sono superati nell'alpinismo attuale.
L'importanza storica della spedizione del 1954 è confermata dal fatto che a 60 anni di distanza è stata organizzata una spedizione mista italo-pakistana, chiamata K2 60 years later che ha ripercorso la prima via di salita, senza uso di ossigeno. Il 26 luglio 6 pakistani (Hassan Jan, Ali Durani, Rahmat Ullah Baig e Ghulam Mehdi, Ali e Muhammad Sadiq) e 4 italiani (Michele Cucci, Tamara Lunger, Klaus Gruber, Giuseppe Pompili) hanno raggiunto la cima, in una giornata fortunata che ha visto 32 alpinisti di varia nazionalità raggiungere la vetta.
“Queste due imprese si collocano in contesti totalmente diversi”, ha commentato il Presidente generale del CAI Umberto Martini. “E' cambiata molto l'attrezzatura, oltre alle condizioni di salita, ma quella di sabato scorso resta una grande impresa, per la quale il CAI si complimenta con i protagonisti”.
Martini ha poi sottolineato che, pur cambiando il contesto, i tempi e i protagonisti, “lo spirito dell'alpinismo è rimasto immutato in tutti questi anni. Se è vero che la montagna unisce, il mondo dell'alpinismo, unito, si deve congratulare con i ragazzi che hanno raggiunto la vetta in questa speciale ricorrenza”.
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