Monte Jafferau Invernale

Difficoltà: 3/10 MR [+ Info]
Altezza: 2805 m
Dislivello: 900 m
Periodo consigliato: dalla chiusura degli impianti fino alla scomparsa della neve lungo il percorso

Il monte Jafferau si eleva sopra l’abitato di Bardonecchia in direazione Est. La sua cime è costituita da due principali sommità, la Testa del Ban e la cima Jafferau, sulla quale è anche collacata un’importante fortificazione. La sommità divide la valle di Bardonecchia dalla Valfredda, della quale costituisce la prima sommità meridionale. Il versante Nord scende ripido verso la stessa valfredda, invece tutti gli altri versanti presentano un aspetto più dolce, occupati a Ovest dagli impianti sciistici del comprensorio di Bardonecchia. Da poco sotto la cima infatti prendono avvio numerose piste da sci che scendono fino ai 1900 dei Bacini Frejus (località Fregiusa). Sulla vetta della montagna sorge uno dei principali forti dell’intero sistema militare della Val di Susa, secondo per altitudine alla sola cannoniera del Monte Chaberton. Questa fortificazione ebbe un ruolo significativo durante il secondo conflitto mondiale dal momento che i suoi cannoni da 149/35 spararono contro i forti francesi della zona. Costituisce insieme al forte Pramand ed al forte Foens uno dei principali complessi militari dell’intero arco alpino.

Accesso: l’itinerario prende avvio dalla località Fregiusa, che nel periodo primaverile, estivo e poi autunnale è possibile raggiungere in auto senza particolari difficoltà dal momento che una comoda carrozzabile asflatata giunge fino al parcheggio che funge da appoggio. Giunti a Bardonecchia si imbocca passando sotto il cavalcavia dell’autostrada A32, la strada che conduce alla frazione di Millaures. Dopo averla superata la strada continua in direzione della località Gleise. Superando alcuni tornanti, percorribili da qualsiasi tipologia di auto si raggiungono i bacini e si lascia l’auto poco prima dell’Hotel Belvedere, che chiude la strada.

Itinerario: passando di fronte all’hotel Belvedere, si raggiunge l’inizio della pista che costeggia la funivia Fregiusa-Plateau. Si inizia a risalire fin da subito su ottime pendenze lungo la pista cercando di guadagnare la pendenza più accessibile. La pista risale per un buon tratto lungo il bosco compiendo un paio di svolte e mantenendo sempre una pendenza costante. Raggiunto il limitare del bosco il percorso prosegue nei ripiani più alti del Monte Jafferau: la direzione non è obbligata, ma è possibile seguire le diverse piste presenti. Una buona alternativa è rappresentata dal percorso dello skilift Jafferau, che parte proprio all’arrivo della funivia Fregusia-Plateau e che continua fin sotto la sommità. Con le piste da sci chiuse e gli impianti fermi si prosegue senza difficoltà tenendolo come riferimento e raggiungendo in modo piuttosto diretto la base dell’ultima difficoltà altimetrica. Nella stagione primaverile infatti, è sconsigliabile proseguire dritti verso la cima, ma è opportuno obliquare o verso sinistra, oppure verso il lato destro della cima, in modo da evitare eventuali cadute di neve pesante. In breve superando le ultime asperità si guadagna l’ampio filo di cresta fino a toccare l’antenna posta sulla cime del monte.

Discesa: lungo l’itinerario di salita. Anch’essa risulta essere priva di un percorso obbligato. Risulta opportuno seguire le piste da sci per proseguire in maggiore sicurezza.

Note: la salita deve essere svolta con impianti di risalita e piste da sci chiuse. Il percorso risulta agevolato dalla battitura delle piste e dei numerosi riferimenti costituiti dagli impianti di risalita e dalle tante traccie presenti lungo l’itinerario. L’ambiente rimane di alta montagna, con presenza di neve in quantità abbondante o comunque significativa. Un’ulteriore attenzione deve essere rivolta alle condizioni della neve, in particolare a primavera inoltrata, quando le temperature sempre maggiori, rendono il manto nevoso meno compatto e quindi meno stabile. Il punto di arrivo presenta uno dei panorami migliori di tutta la valle. Grazie alla sua posizione relativamente isolata permette una grandiosa vista non solo sulle cime più vicine della Conca di Bardonecchia, ma anche su sommità extra-vallive. Tutto il massiccio degli Ecrins svetta in direzione Ovest, oltre il Gruppo dei Re Magi e la Rocca Bernauda. In direzione Nord, la grandiosa sagoma della Pierre Menue accompagna per tutto l’itinerario di salita ed offre uno scenario veramnte unico, esattamente come la Rognosa d’Etiache. In direzione Sud impossibile non riconoscere la vetta del Monviso che compare sullo sfondo accompagnato poco più a Nord dal Pic de Rochebrune.