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MONTE NIBLE’ 3365 m (Valle Susa)

Written by Team divisionesvago.it. Posted in News

Domenica 2 Luglio 2018

Il ghiacciaio del Niblè sulle carte francesi è chiamato Pointe de Ferrand, mentre la punta Ferrand è chiamata Pointe Niblè e anche le quote sono invertite.
Il suo nome (in patois neble) significa nebbia o nuvola: sarà un caso ma queste condizioni di scarsa visibilità capita che si verifichino!
Nelle belle giornate, invece, raggiunta la vetta la vista va dalla Vanoise al Rocciamelone, dall’Assietta allo Chaberton, dal lontano gruppo Des Ecrins ai vicini ghiacciai Galambra e i Fourneaux e il Sommeiller. Sulla sommità vi è una croce mentre , poco prima, attaccata ad un roccione vi è una piccola campanella…è sempre bello quando si arriva suonarla, quasi ad esprimere la propria felicità per il raggiungimento della cima.
Lasciata l’auto a Grange della Valle (Comune di Exilles – TO) oppure poco dopo la Colonia Viberti, si supera una sbarra e ci si incammina sulla strada sterrata che subito poco dopo diventa sentiero risalendo il vallone in direzione del colle che si apre davanti (Col d’Ambin). Bisogna quindi risalire il vallone tenendosi sulla sinistra orografica.

Attraversato il Pian delle Marmotte si prosegue lungo il pendio meridionale del Colle d’Ambin con ripidi tornanti fino verso i 2.700 m. A questo punto si lascia la traccia del sentiero che conduce al vero Colle d’Ambin e si piega invece a destra per raggiungere un canale detritico che conduce ad un altro intaglio – il Colle d’Ambin Est (m. 2921.) nei pressi del quale si trova il Bivacco W. Blais. Questa parte lungo il canalone, pur essendo un buon sentiero, se ancora innevato, come quest’anno, richiede prudenza in quanto molto ripido.

Dal Colle si segue la cresta O S O, detritica e con tracce di sentiero, finché si arriva ad un evidente salto verticale. Portandosi a sinistra, sul versante francese, si abborda il ghiacciaio Ferrand, che si sale fino a quando diventa comodo ritornare sulla cresta. Si continua per quest’ ultima, costituita da sfasciumi e roccette, fino alla vetta del Niblè.

Punta Quattro Sorelle 2698 m. (Valle Susa)

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Dopo aver raggiunto Bardonecchia in località Borgo Vecchio, lasciamo l’auto poco dopo il primo ponte che si incontra visto il divieto di transito sulla strada che porta verso il Poggio Tre Croci.

Imbocchiamo la strada lastricata nel bosco e dopo pochi tornanti, subito dopo un vecchio ponte sul torrente, imbocchiamo il sentiero sulla sinistra che taglia nei prati e nel bosco e che ci porta, più direttamente rispetto alla strada, fino al Poggio Tre Croci.

Da qui si prosegue nuovamente sulla strada sterrata fino a raggiungere i ruderi di alcune caserme e successivamente i cartelli che indicano l’ultimo pezzo di sentiero verso la cima.

Si prosegue attraverso il ghiaione su un sentiero ben battuto che con alcuni tornanti ci conduce fin sotto la cima. A questo punto imbocchiamo questo breve canalino, al momento innevato e lo risaliamo fino al colletto con l’utilizzo di alcune corde fisse.

Ancora un piccolo sforzo e siamo in cima alla Punta Quattro Sorelle a quota 2698 m: bellissima punta di tipo dolomitico, con grandi panorami su tutta la conca di Bardonecchia. Proprio sulla sommità troviamo un vecchio bunker osservatorio munito di parapetto che durante il periodo bellico fungeva da osservatorio strategico.

Giugno…una bella escursione in Val Clarea: Grand Arèa 2867 m (Francia Haute Alpes )

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Raggiungere la val Clarea, attraversando il col di Monginevro, è il percorso piú semplice: scendere verso Briancon fino al bivio per La Vachette, prenderlo e risalire la val Clarea fino a giungere ad un ampio parcheggio nel comune di Nevache; proseguire sulla strada che incontriamo sulla destra per l’alta valle fino a quando scende leggermente, in prossimità della cappella de Lacou.
Duecento metri dopo a sinistra incontriamo una sterrata che porta al parcheggio per il rifugio Buffere.
Parcheggiamo qui l’auto ed iniziamo la nostra escursione.
Poco dopo si attraversa il pont du Rately e in circa 45 minuti su strada con buon fondo ma abbastanza ripida si giunge al rifugio.

Si prosegue per il comodo e bel sentiero pervenendo al col de Buffere (2427 m).

Sul nostro lato sinistro vediamo la Grand Aréa che si presenta rocciosa con le pareti nord dall’aspetto severo.

Dal versante sud-ovest, invece, con il sentiero visibile dal colle possiamo raggiungere la cima a 2867 metri, con un panorama bellissimo specie sul Delfinato.